Più volte mi sono soffermato a parlare dell’importanza delle mail come strumento di marketing: avere una mailing list nutrita, con contatti interessati a contenuti, beni e servizi che puoi proporre ti può dare una spinta non indifferente.
In questo post voglio fare il passo successivo, parlando del criterio di catalogazione degli indirizzi email ed in particolare dell’importanza dello scegliere i campi da far compilare in maniera corretta e soprattutto funzionale ai tuoi obiettivi.
Non mi dedico ai diversi servizi che ti possono aiutare nel creare e gestire un database di email, sia gratuiti che a pagamento, perchè non è questo il centro del discorso, ma presto scriverò una guida anche su quello!
Perché i campi sono importanti?
Iniziamo subito col piede giusto, cercando di capire l’importanza dei dati accumulati tramite il form di iscrizione alla newsletter.
Sparare nel mucchio non ha molto senso: se raccogli montagne di indirizzi email e mandi loro comunicazioni generali, rischi di avere tassi di conversione bassissimi e tassi di abbandono della mailing list molto alti, perdendo la possibilità di rimanere in contatto con chi, stanco di comunicazioni fuori dai suoi gusti, opta per la cancellazione.
Al contrario, avere delle informazioni quanto più dettagliate possibile sui proprietari degli indirizzi email, ti aiuta a mandare comunicazioni mirate, proporre qualcosa di interessante.
Destinatari interessati si traduce in più conversioni e meno cancellazioni, a parità di altri fattori.
Ad esempio sapere il sesso del contatto può essere utile per inviare comunicazioni diverse per uomini e donne, lo stesso vale per l’età e per ogni altra caratteristica.
I campi che richiedi di compilare nel form di iscrizione newsletter sono fondamentali perchè ti consentono di profilare e successivamente segmentare la tua lista ed i relativi invii.
Quanti campi inserire?
Lo so lo so, il post si intitola quali campi chiedere e non quanti, ma fidati, questo paragrafo è di fondamentale importanza: il numero, la quantità di campi deve essere presa in considerazione.
Dati alla mano, è impossibile negare che ogni campo in più, riduce inevitabilmente il numero di iscritti.
Questo succede perchè c’è sempre un po’ di resistenza da parte degli utenti quando tocca cedere i propri dati, almeno quando si chiedono così direttamente.
Per quanto sia determinante quello che viene offerto in cambio e la fiducia degli stessi utenti verso il tuo sito ed il tuo servizio, bisogna pensarci bene e chiedere ciò che davvero è indispensabile, trovando il giusto compromesso tra la necessità di segmentare e quella di aumentare il numero di iscritti.
Per ogni campo fai un’attenta analisi, valuta con dovizia pro e contro e successivamente prendi delle decisioni.
Tieni in considerazione che ogni campo che chiedi oltre il terzo diminuirà sensibilmente gli iscritti, dunque è consigliabile evitare più di tre o quattro campi.
Quali dati chiedere nel form di sign-up
Passiamo finalmente al centro della discussione e parliamo di quali campi chiedere.
Hai capito l’importanza di limitare le richieste dunque un primo dato lo hai a disposizione: quelli veramente indispensabili.
Gli obiettivi
Per decidere i campi da inserire, bisogna necessariamente pensare alla finalità, agli obiettivi, al mondo in cui verranno utilizzate queste informazioni durante l’invio delle mail.
Il nome ad esempio, può aiutare per inviare mail con l’oggetto personalizzato. Questo genere di email in passato funzionavano benissimo ed ancora oggi funzionano.
Ti dirò la verità: per una questione di numero di campi, io spesso non chiedo il nome, preferisco fare leva su altre informazioni che reputo più utili.
A seconda del tuo fine, devi pensare campi che rendano la lista utile nel tempo. Un esempio mi aiuterà a farmi capire meglio:
Se hai un ecommerce di vestiti per bambini, di certo sapere l’età del figlio di chi si iscrive alla newsletter ti consentirà di inviare comunicazioni mirate per tanto tempo.
Supponiamo che al momento dell’iscrizione il figlio di chi entra nella mailing list abbia un anno: sapere quando è nato ti consentirà nel tempo di proporre vestiti adeguati. Ad un anno dall’iscrizione potrai proporre vestiti per bambini di 2 anni, dopo 3 anni invece proporrai quelli per bimbi di 4 anni. Semplice e molto efficace.
Allo stesso modo è molto più utile chiedere il nome del figlio, rispetto a quello del genitore, per inviare mail del tipo: NOME FIGLIO è cresciuto e il cappotto è piccolo? Compra ora con il 50%, invece di Ciao NOME GENITORE, ecco i cappotti per tuo figlio.
Chiaramente quelli appena fatti sono solo esempi, ma spero che ti aiutino a capire il senso della richiesta di ogni campo.
Chiediti cosa serve per vendere il bene o servizio che offri, oppure come inviare contenuti altamente mirati: questo è l’unico modo corretto di stabilire le voci da compilare nel modulo di iscrizione.
Puoi avere alcune informazioni senza chiederle
Ragiona su come poter accumulare dati anche senza chiederli.
Ad esempio, memorizzare la pagina dalla quale l’utente si è iscritto se utilizzi banner e popup può essere molto utile. Nel caso di un blog puoi collegare il titolo del post o almeno la categoria, per ottenere informazioni sugli interessi.
Anche il dispositivo di navigazione è importante e può dare un’informazione preziosa.
Conclusioni
Ovviamente avrai capito che per la natura dei consigli contenuti in questo post, per me è impossibile dirti quali campi devi utilizzare esattamente senza saper il settore, il target, i prodotti e servizi che commercializzi o che vendi in affiliazione.
Quello che invece dovresti aver capito è il metodo, che ti rende possibile stabilire questi campi, in ogni settore e per ogni attività online che gestisci.
Se hai domande o considerazioni, lascia subito un commento!