Come Guadagnano I Social Media?

Social network e social media sono il fenomeno del momento. Senza addentrarci nelle implicazioni socio-psicologiche del fenomeno, materia di ricerche da parte degli esperti del settore, quello che vogliamo fare ora è guardare come questi siti traggono il loro profitto. Sì, perché siamo realisti: la parola gratuito ormai non fa più parte del vocabolario moderno. E’ gratis? Il trucco c’è, a volte è palese, altre è nascosto, ma c’è sempre.

Facebook, social network per antonomasia, trae il proprio maggiore profitto dalla pubblicità. Fin qui nulla di nuovo.  La vera carta vincente di Facebook sono i dati sull’utenza: gli utenti scrivono cosa piace, cosa non piace, condividono i propri gusti e le proprie preferenze, tutte informazioni che per un’azienda che vuole fare pubblicità mirata non hanno prezzo. Le inserzioni su Facebook sono quindi mirate, il target è quello specifico richiesto dall’inserzionista che in questo modo raggiunge un pubblico più facilmente interessato ai prodotti o servizi che offre. Semplice ed efficace. A questo vanno ad aggiungersi i profitti creati dalle nuove applicazioni e funzionalità per le quali l’utente deve corrispondere denaro.

Altri social media hanno caratteristiche in comune con Facebook e con questo condividono parte delle modalità di guadagno: parliamo dei siti di online dating, o siti di incontri (link: badoo.com/it) che dir si voglia. Questa tipologia di siti web sta riscuotendo un crescente successo, sia in termini di numero di utenti che, conseguenza più o meno diretta, di profitti per le società fondatrici.

Prendiamo quindi in considerazione tre dei principali siti di online dating: Badoo, Meetic e Match.com.

 

Match.com e Meetic, di proprietà della stessa società, sono siti di incontri che si rivolgono ad un’utenza giovane ma non giovanissima, diciamo trentenni. Il design dei siti è sobrio, elegante, piacevole ma non eccessivamente appariscente.

 

Badoo si rivolge ad utenti molto giovani, teenager e ventenni, da qui l’aspetto più anticonformista e un po’ stile happy hour del sito.

 

Analizziamo ora le modalità di profitto alla base dei siti:

  • Match.com offre una registrazione gratuita limitata in termini di funzionalità. Per potere usufruire appieno delle funzioni messe a disposizione dal sito (e avere quindi una maggiore possibilità di incontrare l’anima gemella) è necessario sottoscrivere un abbonamento a pagamento. Svelato quindi l’arcano mistero: gli utenti vengono attratti dall’iscrizione gratuita e se il sito piace per utilizzarlo veramente devono pagare, ergo le società guadagnano.
  • Il meccanismo di guadagno alla base di Meetic è analogo a Match.com ma con in più la pubblicità, come Facebook.
  • Anche su Badoo l’iscrizione è gratuita ma limitata nelle funzionalità. Se desideri avere più visibilità, più possibilità di incontro o utilizzare funzioni speciali: i Super Poteri, ad esempio, permettono all’utente di incontrare nuove persone più velocemente, di godere dei vantaggi di tutte le funzioni extra offerte tra cui Personalizzazione del Profilo, la Modalità Invisibile, La ricerca Avanzata ed altro. Altre funzioni speciali dai nomi pittoreschi come “Scala la Vetta” e “Riflettori” non fanno parte dei Super Poteri ed hanno un costo extra.

L’anima del commercio, digitale o reale che sia, è sempre la stessa: il consumatore. Senza consumatori che acquistano il prodotto o il servizio, si chiude la baracca, che questa sia un chiosco di frutta o un sito di incontri online. Se la vendita del prodotto o servizio offerto non è sufficiente a creare profitto, si strizza l’occhio alla pubblicità: ormai tutti vendono spazi pubblicitari, a volte con eleganza, come riviste, quotidiani ed alcuni siti web, a volte con dubbio gusto, come i siti talmente pieni di inserzioni che non capisci nemmeno di cosa trattino o stabilimenti balneari che allestiscono l’esposizione pubblicitaria di un bagno (sì, proprio un bagno con tanto di vasca, lavandino, WC e bidet) .

I social network e i social media, strumenti di socializzazione tanto amati dall’uomo moderno, non sono diversi ed il principio di fondo che li accomuna è che maggiori sono gli iscritti o utenti, maggiori sono i profitti per le società proprietarie dei siti.

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2 Comments
  1. Articolo molto interessante!

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