Come identificare i link in ingresso di bassa qualità

I link sono la linfa vitale alla base della ricerca organica. La qualità dei link in ingresso può aumentare o diminuire il ranking si un blog o sito internet, modificandone il posizionamento su Google e sugli altri motori di ricerca.

Gli algoritmi dei vari motori di ricerca, ossia le formule matematiche grazie alle quali i risultati sono così come vengono mostrati, hanno sempre fatto affidamento sui link per misurare l’attendibilità ed il valore di un sito internet. In effetti quando viene inserito un link si da una sorta di approvazione alla pagina ed all’autore collegati. Uno dei primi e più importanti parametri di Google non a caso è stato e continua ad essere il PageRank, valore basato proprio sui link in ingresso di un sito internet.

Webmaster e SEO negli anni hanno utilizzato svariati metodi per ottenere artificialmente link in ingresso ed aumentare il ranking del sito e conseguentemente il posizionamento tra i risultati di ricerca. Così Google ha reagito elaborando algoritmi in grado di determinare il valore dei collegamenti: non più la quantità, bensì la qualità dei link è importante. Penguin è il nome dell’algoritmo di Google dedicato proprio a distinguere tra link naturali e di qualità e collegamenti artificiali di bassa qualità.

Che cosa rende un Link di scarsa qualità?

Un link può considerarsi di scarsa qualità innanzitutto se proviene da un sito di scarsa qualità. I motori di ricerca richiedono ai webmaster e blogger pagine con contenuti unici, in grado di rispondere alle esigenze degli utenti. Tutto quello che è copiato integralmente o parzialmente o che trae in inganno gli utenti è da considerarsi contenuto di scarsa qualità. Se un sito o blog non rispetta questi principi i link provenienti dagli stessi saranno da considerarsi di scarsa qualità e dunque dannoso per le nostre strategie di link building e posizionamento.

I motori di ricerca attribuiscono una scarsa autorevolezza anche ai siti che presentano troppa pubblicità nella parte superiore della pagina: il contenuto deve sempre essere al centro dell’attenzione se si vuole un sito o blog di qualità. A contribuire in negativo rientrano anche tutte quelle strategie di spam che spesso vengono utilizzate per ottenere il massimo profitto nel breve periodo.

Come identificare i link di bassa qualità

La prima cosa da fare è analizzare i link in ingresso al tuo sito o blog. Per farlo basta effettuare l’accesso al pannello degli Strumenti per Webmaster di Google e successivamente recarsi alla voce Link che rimandano al tuo sito, sotto il menu Traffico di Ricerca.

Google riporta i primi 1.000 domini che puntano alle pagine del tuo sito. “Link” si riferisce al numero totale di link che da un dominio puntano a qualsiasi pagina del tuo sito. “Pagine con link” si riferisce al numero di pagine che contengono link a tuo sito o blog. Quindi, un dominio può creare un collegamento a 10 pagine del tuo sito, ma se questi link sono in ogni pagina il numero di link sarà superiore. Se il sito con link verso il tuo dispone di 100 pagine, avrà 1.000 “link” ossia 10 moltiplicato per le “pagine con link”.

Una volta individuati i siti che rimandano più frequentemente ai tuoi contenuti è il momento di capire se si tratta di siti e dunque di link di  alta qualità o se invece potresti essere danneggiato da link di bassa qualità. Per farlo segui i parametri indicati qui sotto, senza dubio ti aiuteranno a capire che tipo di contenuti hai di fronte.

  • Trust: è un sito che visiteresti nuovamente dopo la prima visita? Ti sentiresti sicuro ad accettare un consiglio che viene dato o meglio ad acquistare un prodotto venduto? Si tratta di un sito che consiglieresti ai tuoi amici? Se le risposte sono affermative hai davanti un buon sito ed i link che da esso puntano verso di te potrebbero essere buoni.
  • Contenuti: sono presenti informazioni e contenuti unici? cercando su Google trovi gli stessi articoli altrove? Se il sito o blog è scopiazzato da altri contenuti in rete sei di fronte ad un sito di bassa qualità e i link in uscita saranno dunque dannosi.
  • Pubblicità: la pubblicità è bilanciata o eccessiva? Se ti trovi di fronte ad un sito o blog-bazar, all’interno del quale ogni angolo è pieno di pubblicità sei incappato in un sito che non verrà visto positivamente dai motori di ricerca ed i link ai tuoi contenuti sono rischiosi. Se invece la pubblicità non è eccessiva ma ben messa tra i contenuti allora la qualità dovrebbe essere più alta.
  • Rilevanza dei tuoi contenuti per il target del sito che ti linka: tanto più l’argomento trattato è affine quanto più Google valuterà positivamente il collegamento.

Inoltre puoi utilizzare tool gratuiti ed a pagamento online per valutare approfonditamente il seguito di un sito o blog. Ad esempio tramite Searchmetrics potrai analizzare molti aspetti come la visibilità attraverso i vari canali, le parole chiave di riferimento, i competitors e molto altro.

Se rintracci link di bassa qualità e non sei in grado di farli rimuovere manualmente dai webmaster, non perdere il nostro articolo dedicato al Disavow Tool, lo strumento di Google per rinnegare i link in entrata ed evitare le penalizzazioni ad essi collegate.

Se hai dubbi o considerazioni in merito a quanto detto in questo articolo non esitare a lasciare un commento, come sempre saremo felici di risponderti e parlarne con te!

 

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2 Comments
  1. Sono sempre molto interessanti questi articoli, soprattutto per chi non conosce tutta la materia SEO

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