Come monetizzare un aggregatore + mettersi in regola fiscalmente

Ecco cosa mi scrive un utente via mail e naturalmente non puo’ mancare la mia risposta pubblica in arancio:

Ciao Vincenzo, sono un tuo lettore da qualche giorno e dato che ho letto sul tuo profilo che sei commercialista e allo stesso tempo esperto di guadagno online non sono riuscito a trattenermi e ti ho scritto.

Ciao Fabio, sono molto contento di averti come lettore e di aver letto il mio profilo. Hai fatto molto bene a scrivermi ed invito tutti a farlo. Da oggi potete anche chattare con me tramite la pagina Contatti.

Non so se hai visitato il mio sito attraverso i commenti (http://www.aggrega.it) , in pratica è un hosting gratuito stile altervista dove creare siti joomla,wordpress ecc ecc e dove aiutiamo le persone alle prime armi a farlo. In pratica ci riserviamo il diritto di inserire un piccolo banner su ogni sito, tutto è iniziato perchè qualche anno fa avevo trovato libero questo dominio che mi piaceva tantissimo, dopo vari esperimenti andati male per non lasciarlo in parking ho deciso di tentare questa strada e dopo 1 mese ci sono 135 siti (per ora pochi attivi).

Purtroppo non riesco a visionare tutti i siti dei commentatori, ma spesso lo faccio. E’ un ottimo servizio il tuo, che può tornare utile a tanti blogger che trovano limitazioni nell’attivare un blog su wordpress.com ( una delle quali è sicuramente la non possibilità di installare un proprio template, dei propri plugin e di poter inserire codice java/script necessario per la pubblicazione degli annunci Adsense ). Bisogna sempre trovare idee nuove e cercare di non lasciare i domini in parking, in quanto possono essere sfruttati tramite la creazione di minisiti o landing page apposite. Comunque invito a leggere l’articolo : ”  Come monetizzare buoni domini che non usate “.

Visto che le cose si stanno mettendo abbastanza bene sorge il problema di monetizzare il tutto:

Adsense è l’unico programma di affiliazione che ho usato nella mia vita ma dato il suo ferreo regolamente mi spaventa usarlo, anche perchè non potrei monitorare in tempo reale i contenuti di tutti i siti e tra le altre cose se anche gli utenti mettessero i loro adsense risulterebbero 2 account nella stessa pagina..secondo me verrei presto bannato..

Spessissimo viene utilizzato Adsense come unico sistema per monetizzare un sito o un blog, ma spesso non è la strategia migliore , in quanto bisogna valutare attentamente tutte le opportunità di business che possono essere contestualizzate al sito. Comunque ricordo che nel regolamento Adsense è severamente vietato far apparire 2 account all’interno di un unica pagina, infatti , consiglio sempre di stare molto attenti prima di iscriversi nei vari siti di pay to write, in quanto se il plugin non è ben configurato, rischiate di essere bannati da google.

Mi potresti mica consigliare un modo per monetizzare il mio sito? Io non riesco proprio a trovare la soluzione adatta, ad esempio Sprintade non accetta domini di 3 livello..diciamo che in ogni programma trovo un qualcosa non adatto con il mio sito. Magari su adsense mi sbaglio..(speriamo).

Io ti consiglio 2 strategie:

  • utilizzare lo spazio che hai a disposizione sui vari blog creati, tramite la creazione di un form che ti permetta di acquisire le mail degli utenti, per poi fare e-mail marketing. Naturalmente l’acquisizione dovrebbe avvenire con il metodo double opt-in e con l’applicazione delle regole sulla privacy.
  • Utilizzare lo spazio inserendo le affiliazioni piu’ performanti del momento. Vi invito a sfruttare il fatto che io sia un Affiliate Manager Sprintrade, in modo da valutare insieme, sia le campagne migliori da inserire, che richieste particolari di accettazione di alcuni siti.  Solitamente i domini di terzo livello non vengono accettati, ma nel caso in cui si tratta di siti/blog con una certa qualità, possiamo fare un eccezione. Per nuove registrazioni di domini di terzo livello, con una certa presenza web, vi invito a contattarmi tramite la pagina Contatti.

Ora la domanda come commercialista:

Io sono un lavoratore dipendente in tutt’altro settore, ho letto che potrei aprire una p.iva regime dei minimi e in questo a caso dovrei pagare allo stato solo il 20% delle entrate e le spese del commercialista (quanto potrebbero essere?). Sugli altri miei siti per ora gli annunci generano circa 150 euro al mese e vorrei mettermi in regola e ritirarli senza nessun tipo di pensiero. Ho capito bene o ci sono altri tipi di spesa che non ho calcolato?

I lavoratori dipendenti che non hanno un lavoro in pubblica amministrazione possono aprire la partita iva, anche con il regime dei contribuenti minimi. Naturalmente in base al tipo di iscrizione che fai, potrebbe gravare su di te anche il 17% di INPS per iscrizione alla gestione separata. Questa percentuale è ridotta, essendo già lavoratore dipendente, altrimenti è del 26,72%. Questo se sei iscritto come Professionista , altrimenti se ti iscrivi come impresa, dovrai effettuare anche l’iscrizione alla Camera di Commercio e pagare il diritto camerale annuo, e in base al codice d’attività scelto, iscriverti anche all’artigianato e di conseguenza pagare l’ Inail.

Per quanto concerne il costo del commercialista, posso solo dirti che dipende dal tipo di contabilità con il quale ti iscriverai. Es. se ti iscrivi come ” Contribuente Minimo ” la parcella si aggira intorno alle 350 – 450 euro annue.

Scusa se la mail è troppo lungo e capisco benissimo che non avrai il tempo di rispondermi ma ci ho provato lo stesso. Non so come ringraziarti.

Spero di essere stato chiaro e conciso. Per dubbi ci sono come sempre i commenti che completano l’articolo!

Buon lavoro e buon guadagno.

Aggiornamento del 10-05-2010: Dopo una mail ricevuta da un lettore del blog, mi vedo costretto a fare un aggiornamento in merito alla possibilità di inserire due Pub adsense sulla stessa pagina. Ecco un link ad una risposta ufficiale da parte di google su questo argomento.

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3 Comments
  1. Grazie per la risposta, sei stato veramente molto chiaro :-)

  2. @Fabio: Grazie a te per aver posto queste domande! Penso possa servire a molti questo articolo! Spesso abbiamo dubbi, ma abbiamo timore a porre le domande!

  3. se i redditi che percepisci con gli altri siti non subiscono alcuna trattenuta devi solo compilare il quadro relativo ai “redditi diversi” della tua dichiarazione i quali si sommeranno con quelli di “lavoro dipendente”. Al reddito complessivo dato dalla somma verrà applicata un’aliquota del 23% se minore o uguale ad € 15.000

    nessuna p.iva, nessun contributo inps e men che meno nessun contributo inail

    saluti

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