Guadagnare Online: Partita Iva o Lavoro Occasionale?

La tipica domanda che quasi tutti i webmaster che guadagnano online mi fanno è questa? Per guadagnare online devo avere la partita iva oppure fino a 5.000 euro posso considerare la mia attività occasionale e quindi non aprire nulla?

Alla fine di quest’articolo voglio dare delle risposte precise e di semplice lettura per tutti. Prima un pò di teoria.

Il d.lgs. 276/2003 ha dato, per la prima volta, una definizione legale delle prestazioni occasionali di lavoro autonomo.

Si deve trattare di prestazioni di durata complessiva non superiore a trenta giorni, nel corso dell’anno solare, svolte a favore dello stesso committente; il compenso complessivo annuo,che il prestatore percepisce dallo stesso committente, non deve superare i 5.000 euro, sempre nello stesso periodo di tempo.

La prestazione occasionale è un tipo di collaborazione non subordinata che si distingue sia dal lavoro autonomo a progetto (reso in maniera continuativa), sia dalla prestazione occasionale di tipo accessorio (resa da particolari categorie di soggetti). È la ragione per cui la collaborazione occasionale non è soggetta all’obbligo contributivo presso la gestione separata Inps.

Nell’ipotesi in cui la collaborazione occasionale perda i suoi requisiti (cioè si svolga per periodi superiori a 30 giorni e determini un compenso superiore a € 5.000 nell’anno solare),l’Inps ha previsto l’obbligo di iscrizione alla gestione separata e il pagamento dei relativi contributi.

Tale iscrizione scatta, tuttavia, non quando il collaboratore supera i 5.000 euro con ciascun committente ma quando supera tale limite nel totale dei compensi (quindi, anche nel caso in cui, per ciascun committente, non si superi il limite).

Non possono svolgere prestazioni di lavoro occasionale i seguenti soggetti:

›› i professionisti intellettuali, con iscrizione ad apposito Albo;
›› coloro che hanno rapporti di collaborazione coordinata e continuativa con associazioni o società sportive associate a federazioni nazionali o ad enti di promozione sportiva riconosciute dal Coni;
›› i dipendenti di pubbliche amministrazioni;
›› i componenti degli organi di amministrazione e controllo delle società;
›› i partecipanti a collegi e commissioni.

Sono convinto che dopo questa illustrazione teorica vi sono rimasti i dubbi, quindi voglio dare risposte più concrete.

Es. 1 Guadagno Online derivante da Adsense e programmi di affiliazione

La risposta alla domanda iniziale è SI, siete obbligati ad aprire la partita iva, sin da subito se volete essere precisi ed a posto con il fisco. Le motivazioni sono semplicissime:

  • il rapporto di collaborazione occasionale, prevede che il numero massimo di giornate lavorative per lo stesso committente non sia superiore a 30 giorni. Quindi dubito che per mantenere un blog attivo e guadagnare online, non ci dedichiate più di 30 giorni all’anno.
  • Guadagnare online con un sito/blog, vuol dire progettare un’idea, avere costanza di pubblicazione e di guadagni. Tutti elementi che fanno venir meno il concetto di abitualità e occasionalità.

Es. 2 Guadagnare Online con la vendita di infoprodotti.

In questo secondo caso la risposta è NO, non siete obbligati ad aprire la partita iva, in quanto, non si hanno rapporti con un committente e c’è l’occasionalità della vendita. L’ebook si puo’ vendere senza avere un proprio sito web, ma appoggiando presso siti di altri.

Se l’argomento ti interessa ti invito a leggere un articolo sul quale ho approfondito l’argomento dal titolo ” Partita iva o prestazione occasionale? ” ed ” Quanto Costa Aprire la partita iva?

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24 Comments
  1. Bell’articolo. Anche io ho scritto come guadagnare soldi con Google Adsense. se ti interessa …

  2. Desidero un chiarimento in quanto leggo che serve la PI per vendere con un blog, mentre non serve se si vogliono vendere infoprodotti.
    se voglio vendere infoprodotti tramite un mio sito o blog devo avere la PI o continua a trattarsi di ventita occasionale?
    GRAZIE.

  3. Reply
    Freeman K. Moody 17/05/2013 at 10:11

    Le prestazioni di lavoro con le caratteristiche dell’occasionalità si suddividono in collaborazione occasionale (o mini co.co.co.) e in lavoro autonomo occasionale.La collaborazione occasionale è un rapporto di collaborazione non subordinata e saltuaria, svolta dal lavoratore in modo non vincolato per un committente. Per rientrare in questa tipologia, il rapporto del lavoratore con il committente non deve durare più di trenta giorni nel corso dell’anno e la retribuzione non deve superare i 5.000 euro.Il collaboratore occasionale deve poter svolgere la sua attività autonomamente, senza un orario prefissato e il suo lavoro non può essere inserito all’interno del normale ciclo produttivo dell’azienda, ma solo di supporto al raggiungimento di obiettivi contingenti.Il lavoro autonomo occasionale, invece, è una prestazione che, a prescindere dalla durata e dall’importo percepito, ha carattere non continuativo, ma episodico e non è legato al potere di coordinamento del committente.

  4. Salve, nel vostro articolo ho letto: “Quindi dubito che per mantenere un blog attivo e guadagnare online, non ci dedichiate più di 30 giorni all’anno”. Io ho un blog su cui lavoro non più di due ore a settimana (il tempo di scrivere un articolo), per un totale di una giornata lavorativa al mese (se si intende per giornata lavorativa 8 ore totali di lavoro). Rimango quindi ampiamente al di sotto dei 30 giorni mensili di tempo dedicato al blog. Il blog viene aggiornata senza alcuna regolarità (a volte passa anche un mese senza che ci metta mano). Il blog è su piattaforma Blogger, e non ha certo l’aspetto di un blog professionale. I guadagni Adsense generati dal blog non hanno mai superato i 50€ al mese, che dichiaro in “redditi diversi”. Nella vita sono disoccupato e la mia principale fonte di reddito è la rendita da locazione di alcuni miei immobili (che ovviamente dichiaro assieme ai 50€ di Adsense). Alla luce di tutto ciò, ho sempre pensato di essere a posto con il fisco, ma il dubbio rimane sempre. Vorrei chiedere un parere anche a voi, grazie.

    • A nostro modo di vedere sei perfettamente in regola in questo modo: i guadagni sono esigui e non richiedono l’apertura di Partita Iva, il tuo modo di procedere sembra dunque il più corretto.

  5. Buona sera,
    ho letto i vari articoli riguardo i modi per guadagnare con un blog e gli adempimenti fiscali da attuare (tra cui l’apertura della partita IVA) e vorrei chiedervi un chiarimento.
    Insieme a una ventina di persone scrivo, da maggio, su un blog di approfondimento multitematico; Nonostante per noi sia un hobby e non un lavoro, vorremmo comunque provare a poter guadagnare qualcosa col blog (che non ha una cadenza fissa o una periodicità stabilita, cerchiamo di pubblicare articoli ogni mese quando abbiamo tempo). Siamo però confusi sul da farsi, non riusciamo a capire se siamo obbligati ad aprire la partita IVA, nonostante non vi sia assolutamente la certezza di riuscire a guadagnare qualcosa (altro che 5000 euro!).
    Potreste schiarirci le idee a riguardo? Come dovremmo procedere per iniziare a monetizzare con blog? Possiamo aspettare di guadagnare i 5000 euro prima di aprire la partita IVA?
    Grazie!

    • La questione è abbastanza complessa e probabilmente vi converrebbe chiedere il parere di un commercialista. Quello che posso dirti è che esistono vari modi per mostrare la pubblicità a seconda dell’autore e questo potrebbe fare al caso vostro. Ad esempio nei tuoi articoli potrebbe essere mostrata la tua pubblicità, inserendo i tuoi codici, in questo modo ognuno di voi potrebbe guadagnare fino a 5000€/anno.

  6. Buona sera, la mia domanda è questa: io investo denaro su un sito in pratica affittando potenza di calcolo guadagnandoci da questo. (molto….:-))) devo essere tassato alla stessa maniera? Grazie Gio

  7. Salve,
    supponiamo di aprire un blog e di dedicarci a questa attività un paio d’ore al giorno o anche di più e di pubblicare post con regolarità. Supponiamo che il blog riscuota un certo successo e così decidiamo di metterci pubblicità (AdSense per esempio) e di vendere dei prodotti legati al tema del blog (libri, piccoli oggetti). Supponiamo di guadagnare con questo blog 400 euro al mese. Siamo al di sotto dei 5000 sopra citati, ma l’attività non mi pare possa rientrare in una prestazione occasionale, dal momento che al blog ci si lavora ogni giorno. D’altra parte aprire una P.I. non sarebbe conveniente per un guadagno così esiguo. Quindi che cosa si fa?

    • Ciao Camilla,
      la situazione che hai descritto è una situazione con la quale molti blogger devono fare i conti prima o poi. Hai ragione a dire che non c’è convenienza nell’aprire partita iva guadagnando 400€/mese, infatti dopo aver pagato INPS e tasse non ti rimarrebbe in tasca nulla. Molti nella tua situazione preferiscono continuare a lavorare con ritenuta d’acconto, ma chiaramente non è il consiglio che posso darti, data la tua giusta osservazione sul fatto che non si tratta più di lavoro occasionale. Quello che posso consigliarti invece è di dedicare più tempo al blog e provare ad aumentare i guadagni, che giustificherebbero l’apertura di PI. Purtroppo queste situazioni sono tanto frequenti quanto non tenute in considerazione dello Stato, che nelle recenti riforme non ha previsto nulla che possa aiutare te e tanti altri che si trovano nelle tue stesse condizioni. Per quanto detto posso dirti che devi prendere la vicenda come stimolo per riuscire a fare meglio e guadagnare di più, per poter sostenere le esose spese fiscali.
      A presto.

  8. Buongiorno,
    Da circa un mesetto collaboro con il market place melascrivi.com, che mette in contatto tra loro editori ed autori. Non vi sono obblighi settimanali o mensili di alcun genere! Molto più semplicemente…il guadagno si ha quando si scrive. Generalmente, viene corrisposto all’autore un pagamento in automatico ogni lunedì, su paypal, nel caso si dovessero superare di volta in volta le 25 euro settimanali, altrimenti il tutto verrebbe sommato al pagamento del lunedì successivo. Vengo al dunque: loro si paragonano ad ebay, rilasciando una ricevuta nella quale risulta che il pagamento che erogano (mediante la società estera Hotype ltd) sia una “RICEVUTA PER CESSIONE CONTENUTI”…in pratica, come se avessi venduto il mio articolo all’editore, e non viene qualificato come lavoro. Tralasciando il fatto che, in una ricevuta del genere, dovrebbe esserci una mia firma e non essere generata in automatico da loro (o sbaglio?), l’importo è “netto a pagare” e loro aderiscono al sistema fiscale inglese. Per un guadagno che, nella migliore delle ipotesi, potrebbe arrivare a circa 120 o 130 euro mensili, arrivando ad un guadagno complessivo annuo certamente inferiore ai 2000 euro (e di conseguenza ai 5000), dovrei aprire partita IVA? Premetto anche che da poco ho un blog, con banner adsense, ma al momento ho raggiunto “l’incredibile guadagno” di 5 centesimi in pochi mesi. Grazie!

    • Nel tuo caso, date le cifre e le modalità saltuarie credo tu possa risolvere con ritenuta d’acconto. Melascrivi cosa ti dice?

      • Ciao Elio, grazie per la risposta. Melascrivi non si pronuncia a riguardo, limitandosi a rilasciare ritenute che, qualora lo ritenessi opportuno, potrei stampare, firmare e dichiarare.

  9. Ciao! Anche io ho una domanda! nel mio blog vengono pubblicati ogni tanto alcuni articoli sponsorizzati dietro pagamento tramite paypal da azienda inglese.
    Come dichiarare questi guadagni non avendo p.iva? grazie mille, i tuoi articoli sono veramente interessanti e schiariscono molto le idee su certi argomenti non sempre chiari purtroppo!

    • Ciao Valentina,
      Se ricevi sporadicamente dei pagamenti e sei sotto la soglia dei 5000 euro, allora puoi utilizzare la formula per prestazione occasionale, che chiaramente non avrà ritenuta d’acconto per via della sede estera. Poi comunque dovrai pagare le tasse, tramite dichiarazione dei redditi.

  10. Buongiorno,
    articolo interessante.
    Le chiedo un quesito:
    se io producessi grafica, ed un sito internet vendesse prodotti come t-shirt o altro, pagandomi mensilmente in base al numero di prodotti venduti che utilizzano la mia grafica: rientra nella vendita di info prodotti?
    E quindi fino ai 5000 euro annui potrei non dover aprire partita iva?
    Essendo anche un lavoratore dipendente, sarebbe sufficiente che io indichi l’importo nel 730 alla voce “Altri redditi” e quindi pagarci regolarmente l’Irpef ?
    Grazie in anticipo

  11. Ciao! Ho un blog di nicchia che ha preso piede, a oggi conta circa 40.000 page views al mese. Ho già p.iva ma a causa dell’inquadratura fiscale, non posso usare le affiliazioni. Prima di fare i possibili cambi, vorrei fare un test. Se per un mese metto i link ai siti di affiliazione, in modo da monitorare gli ipotetici guadagni del blog, e dopo tolgo tutti i link, dovrei rientrare in prestazione occasionale no?

    • Ciao Claudia! Puoi tranquillamente provare e non ricevere i pagamenti, non riscuotere. Appena avrai capito se conviene procedere al cambio della tipologia di PI farai le tue valutazioni. In linea di massima quello che hai detto è fattibile, se manca la continuità chiaramente è prestazione occasionale.

  12. Ciao, puoi chiarire la posizione di chi vende la (propria) musica su piattaforme third-party (Itunes,Soundcloud,Jamendo,Bandcamp,Beatport,..) ?
    Loro si occupano di pagare già la Nuova Iva Europea.. allora perchè l’artista che vende dovrebbe aprire P.IVA ?
    -questo argomento credo interessi a molti- grazie

    • Ciao Angelo, devi ugualmente avere partita Iva, se pubblichi con continuità. Questo perchè ricevi pagamenti, loro fatturano al cliente finale e tu dovresti fatturare a loro per essere in regola

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