Scrivere articoli per il tuo blog: la struttura perfetta

Leggere sul web è profondamente diverso da leggere su carta stampata. Capire come il pubblico “osserva” fa sempre la differenza.

scrivere-per-il-webLo studioso Jakob Nielsen, già nel 2007, aveva capito che il lettore del web “non legge” . Per comprendere come naviga, dove e come guarda lo schermo, ha fatto ricerche di ogni tipo ma soprattutto ricerche di eye tracking. Le osservazioni della sua azienda hanno fatto luce su cosa e come si legge su internet per produrre testi che ricevano il massimo della nostra temporanea e breve attenzione.

 Il lettore del web non legge subito, in genere prima guarda l’insieme e poi comincia a leggere. Il testo diventa immagine e le immagini diventano testo completandosi.

La lettura sul web è profondamente diversa da quella su carta stampata. Più che lettura si potrebbe definire “esplorazione”! In pochi secondi si cerca di capire cosa contiene una pagina, cosa ci interessa di più e soprattutto solo dopo si legge con più attenzione.

Un copywriter di successo deve sapere come il pubblico “legge” strutturando gli articoli in maniera precisa semplice ed efficace.

Ma allora come si  legge realmente  sul web?

Si può affermare che il pubblico ha diverse strategie di lettura e c’è un solo caso in cui si ha la certezza di non lettura: Il muro di parole.

Un testo molto fitto senza stacchi visivi e con interlinea inadeguata, senza variazioni di forma e carattere, senza capoversi, insomma, un vero e proprio muro di parole che non viene quasi mai letto .

La Forma ad F è la forma di lettura che invece incontreremo più spesso  .

Questo tipo di forma è la più studiata e confermata sia da Nielsen che dal Poynter Institute un altro autorevole ente di ricerca. Si comincia leggendo il titolo e sottotitolo per avere un idea di cosa contiene il testo, poi, se la cosa potrebbe interessare si passa al primo capoverso, man mano che si procede, si tende a leggere solo l’inizio dei capoversi, e se non si trova qualcosa di interessante si tende ad abbandonare la lettura.

In questo modo il lettore titubante rischia di saltare molti contenuti che se fossero letti prima potrebbero convincerlo a restare. Quindi posizionare bene il testo diventa fondamentale per convincere chi sta leggendo a soffermarsi più a lungo possibile.

Si è cercata a lungo una soluzione e una delle risposte è la struttura a “Millefoglie”.

Tale struttura è tipica dei social network, titolo e sottotitoli si susseguono, sono precisi, brevi, veloci da sfogliare, separati dal resto del testo. Il lettore si ferma volentieri, recepisce molte informazioni diverse in pochi secondi ed è “libero” di scegliere ciò che realmente lo stimola.

Il titolo è l’anima del testo, l’elemento più importante. Dev’essere distinto, ben in vista e definito. Un consiglio è quello di utilizzare colori, forme, spazi e font adeguati. Occhio a non appesantire il tutto perché un evidenziazione visiva troppo spinta disorienta!

Le parole più importanti devono essere sempre le prime. Insieme al titolo la prima cosa che si tende a leggere è il primo capoverso. In questa fase ci giochiamo tutto e l’inizio deve contenere le informazioni principali perché è qui che il lettore decide se continuare a leggere il testo o passare avanti e continuare ad esplorare.

Se abbiamo fatto tutto bene a questo punto abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, il lettore ha deciso cosa lo interessa ed inizia la lettura committed o impegnata. Finalmente il lettore legge tutto con molta attenzione, parola dopo parola si impegna ed è concentrato.

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