Scrivere per i lettori: date del tu o del voi?

Ho letto molto ultimamente in rete sullo scrivere nel blog e come rivolgersi al lettore.  Ho pensato di cambiare stile per seguire la maggior parte dei blog che seguo, che  scrivono dando del tu ai loro lettori, ma poi ho preferito rimanere con il voi. Perché?

  • Scrivere dando del voi mi viene più naturale che dando del tu, se scrivo di getto è con il voi
  • Per scrivere dando del tu dovrei forzare la scrittura che ne perderebbe in genuinità
  • Lo scrittore è uno,  i lettori sono molti, non credete sia più naturale usare il voi?
  • Se leggo un blog che mi da del tu noto un senso di leggero fastidio,  lo so che non ci sono solo io a leggere quel blog, perché allora si rivolge solo a me?

E alcune considerazioni a margine.

  • Uso il tu solo nei casi in cui mi rivolgo espressamente a un lettore e, ovviamente nei commenti.
  • Per favore, qualsiasi cosa scriviate, non usate il noi per dare del tu. Si usava molto prima, ora fortunatamente si vede meno, ma è veramente orribile: “Dai cosa aspetti? Iscriviti alla nostra grande community e aiutaci a crescere sempre di più!”. Brrr…
  • Se avete un blog aziendale o un blog più istituzionale che personale, soppesate se è meglio il tu o il voi.

E voi scrivete dando del tu o del voi? E cosa preferite quando leggete? Perché?

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29 Comments
  1. Reply
    De Santis Business 21/04/2009 at 04:48

    Dipende, forse hai ragione il voi viene più naturale nella scrittura, ma forse il tu è più mirato.. Nel senso, è vero che sono in tanti che leggono, ma nel momento in cui il lettore sta leggendo, è li solo..

    La predisposizione mentale nostra mentre scriviamo è che tanti ci leggono, mentre chi legge è uno solo..

    Di regola secondo regole di copywriting è consigliabile il tu, comunque è da valutare bene a secondo degli usi, sono curioso di ascoltare gli altri.. Ciao!
    Lorenzo.

  2. Mi ha sempre dato un fastidio enorme leggere articoli in cui ci si riferisce ai lettori dando loro del “tu”.

    E’ una orrenda usanza anglosassone, nata a seguito degli studi della pnl e di altre tecniche di “aggancio”.
    In pratica si vorrebbe così creare comunanza col lettore, abbordarlo, trattandolo un po’ come si tratta il cugino scemo a cui occorre spiegare tutto con i disegnini e parlando lentamente.

    Pessima usanza, davvero, ed offensiva nei confronti di chi legge.

    A presto

  3. Anche a me scrivendo viene più naturale dare il voi, ma il tu è più diretto e credo sia la scelta più giusta.

    E’ più diretto e confidenziale.

    A mio avviso con il tu si riesce a coinvolgere maggiormente il lettore.

  4. @ilmioguadagno: È confidenziale sicuramente, bisogna stare attenti però a non scadere nel tono dell’amicone a tutti i costi, che risulta falso il più delle volte. Mi riferisco a questo nell’articolo quando scrivo che mi da un po’ fastidio (non tutti coloro che leggo lo fanno, comunque)

  5. @Santaruina: Almeno nei blog in inglese “YOU” vale per tu e voi e quindi ognuno lo interpreta come vuole :D

    Non piace nemmeno a me, ma dici che sia addirittura offensivo?

  6. Non saprei, credo che il voi possa dare l’idea, al lettore, che il blog sia visitato da più persone.
    Tra l’altro è alla “massa” che ci si rivolge nel tentativo di “vendere” un prodotto, che sia reale o metaforico (i consigli).
    Il tu, IMHO, lo ritengo più opportuno da usare nel caso si curi un blog personale, con descrizione di eventi della propria vita privata nei quali il lettore potrebbe identificarsi, ragion per cui un tono confidenziale tende a rendere il rapporto tra chi scrive e chi legge più “intimo” e meno “professionale”, meno distaccato.

  7. Penso che ai lettori vada sempre mostrato il massimo rispetto, ed è per questo che ho usato il termine “offensivo” riferito a quel modo di porsi che pare considerare chi legge un bambino da guidare per mano.

    Sull’uso “duplice” del you nella lingua inglese hai perfettamente ragione, ma spesso questa “confidenza” si nota anche dal modo affabile di molti bloggers sassoni

    A presto

  8. @Esaurito: Credo che più che dall’uso del tu o il voi, il tono distaccato o meno è determinato dal tipo di linguaggio che si usa. Si può usare il voi e rivolgersi in tono confidenziale a più persone. Altra cosa è usare il voi rivolgendosi a una persona sola, che rende più difficile usare il suddetto tono.

  9. Senza dubbio uso il voi, per i motivi che ha elencato Fabio.

  10. Il mio è un po’ particolare, mi sono sempre vantato di avere un solo lettore, intorno alla “gag” del lettore unico ho costruito il blog, ma sempre più spesso mi rendo conto di rivolgermi ad un “pubblico” più vasto e cado nell’errore di dare del voi, facendo crollare l’intera “filosofia” del blog.
    Anche se non unico, il mitico Pino, resterà sempre il mio lettore preferito ;-)

  11. Bel dilemma.
    Nel mio blog, che non fa testo perché non rientra propriamente nella tipologia di “blog” considerata in questo genere di valutazioni, uso indistintamente voi, tu o forme impersonali a seconda dei contenuti del post, del tono e dello stile del post stesso.Cosa che non credo possa applicarsi al dilemma posto.
    Credo però,che non si possano stigmatizzare regole generali, neppure nel caso di un blog finalizzato o specializzato. Perché ci sono voi scortesi e tu assolutamente naturali. Anche forme impersonali in cui non ci si rivolge direttamente al lettore possono essere estremamente accattivanti e coinvolgenti. Dipende.
    Dipende molto dallo stile e dalle caratteristiche del padrone di casa e dalle aspettattive degli utenti usuali.

  12. generalmente dò del voi, raramente, altro, in altri casi…

  13. Sono d’accordo con te, Paolo!

  14. Faccio la stessa cosa io in alcuni miei blog :D

  15. Ho fino ad un post fa usato il voi. Mi viene più naturale, da un senso di comunita e fa pensare che ci si rivolge a molti. Ma nell’ultimo post ho usato il tu senza enfasi e senza alcuna intenzione di accattivarmi l’utente. E’ più diretto, aspetto dei risultati, ma credo che porterà più commenti perche penso riesce più a stimolare l’azione del lettore. E’ chiaro che tutto dipende dalla capacità del blogger di usare il tu senza esagerare e contrariare il lettore. Se devo usare una headline, per stimolare un emozione, facendo soffermare e pensare il lettore per farlo rimanere sul blog, al fine di superare quei fatidici 20 secondi userei il tu. Credo comunque che l’uso dipenda anche dal tipo di blog.

  16. Reply
    Alessandro Cosimetti - Blog in Azienda 21/04/2009 at 22:58

    Preferisco dare del “tu” nel perfetto stile “anti-burocratese” :-)

  17. Anche io come te non mi trovo a mio agio a scrivere dando del “Tu” al lettore.

    Probabilmente perchè, per lavoro, sono abituato invece a scrivere in maniera più formale o, comunque, a scrivere a più persone.

    Nel Blog mi sforzo invece di utilizzare il “TU” [a costo di dover correggere tutto il post in fase di revisione prima della pubblicazione].

    Penso che l’utilizzo del TU crei più confidenza con il lettore [poi ci può anche essere qualcuno infastidito, chiaramente] e porti maggiormente ad un dialogo con i lettori.

    Detto questo, penso che dipenda oltre che dai gusti personali, anche dall’argomento del blog e, di conseguenza, dal target di lettori. Probabilmente in un blog destinato ad un target di giovani [suonerie per cellulari?] è più adatto l’uso del “TU”. In un blog che tratta la vendita di gioielli, invece, l’uso del “VOI” è probabilmente d’obbligo.

  18. @Enrico: Interessante l’esempio che porti. In effetti non mi immagino a parlare di suonerie di cellulari con il voi e di gioielli dando del tu a un cliente… ma forse è solo perché siamo abituati dalla pubblicità e dalla televisione a questo tipo di approccio? Fermo restando che chi fa la pubblicità in TV ne sa più di me (e di noi suppongo) su come comunicare con le varie fasce d’età…

  19. La nascita del tu all’interno dei blog è un fenomeno in espansione, e io stesso utilizzo il tu per un motivo semplicissimo.
    MI piace analizzare da entrambi i lati le opportunità, ovvero, se scrivo dando del tu mi avvicino al lettore, ed alcuni lettori si infastidiscono, ma se scrivo dando del voi generalizzo il singolo che mi legge, che quindi potrebbe infastidirsi…

    Penso che ognuno possa studiare un proprio stile, personalmente utilizzo il tu perchè ragionandoci quando una persona naviga solitamente non ha amici al fianco, o conoscenti (a meno che non si ride su qualche video di youtube o similari)… Anzi capita che se leggi qualcosa al lavoro ti infastidisce la presenza di qualcuno che “sbircia” sul monitor… Quindi usare il tu è più consono perchè ti riferisci ad una persona (il lettore) e non ad un gruppo davanti lo stesso monitor ;)

    Non vorrei dilungarmi troppo, penso di aver spiegato il mio punto di vista…

  20. Ho appena scoperto questo interessante blog, complimenti x le discussioni e gli articoli.

    Ci ho riflettuto un po’ su facendo un’analisi comparativa fra i vari mass-media.

    Se ci pensate …

    il TU si usa:
    nei libri, nei videocorsi registrati, nei moduli di registrazione a siti web, …

    il VOI si usa:
    nelle trasmissioni televisive e radiofoniche, nei teatri, nei quotidiani …

    Cosa distingue le due categorie?

    Io direi il tempo

    In questo momento mi sto rivolgendo a tante o a una persona?
    In base alla risposta si decide di dare del tu o del voi, anzi spesso viene naturale senza sapere il perché.

    Quindi, secondo questa teoria, un blog che ha tanti abbonati tramite feed che lo seguono giornalmente fa bene a dare del tu, un blog invece come per esempio quello di Robin Good che scrive delle guide sempre valide e ha tanti lettori che vengono da motori di ricerca sullo stesso articolo in periodi diversi fa meglio a dare del tu, come infatti fa.

    Che ne dite?

  21. @Mik: Non ho capito… O_o Che tempo? Chi fa meglio a dare del voi?

  22. Fabio intendevo come si distribuiscono i lettori / telespettatori / utenti nel tempo.

    Se la maggior parte di loro sono concentrati poco dopo (ore o giorni) dalla scrittura dell’articolo viene più naturale dare del voi, e sentirselo dire.

    E’ come se ce li avessi lì, tutti davanti adesso! Che fai? Dai del voi, invece se vengono in ordine sparso, è come se allo sportello della posta ti dicessero “ditemi”, solo perché serve 100 persone al giorno, non sono 100 persone in contemporanea.

    Se alcuni leggono oggi, altri fra un mese, e altri ancora fra degli anni, il tu mantiene sempre fresco il dialogo, e (però) stimola di meno la partecipazione (cioé – commenti). Sentirsi dare del voi in un post scritto un anno fa, mi da come la sensazione di essermi perso un evento a cui hanno partecipato varie persone ma ormai è finito, e pure i contenuti sono “scaduti”.

    Le mie sono solo elucubrazioni elaborate all’istante, è la prima volta che affronto l’argomento, comunque accetto qualsiasi obiezione.

    Quindi io direi che un sito incentrato sull’attualità, o che vuole spingere i commenti, la compartecipazione, le iscrizioni al feed fa bene a dare del voi, invece chi si occupa di siti o blog meno legati all’aspetto novità e punta tutto sulla coda lunga di Google fa bene a dare del tu.

    Spero che i vari passaggi si siano capiti, se no proverò a rispiegare il ragionamento.

  23. A volte mi capita di esprimermi con il “noi”, cose del tipo “procediamo così, facciamo così ecc…”, la trovo la forma più giusta per restare vicini, se vogliamo, a chi legge; il tu lo trovo troppo confidenziale, il voi troppo distaccato… A presto!

  24. @Paolo: Anche io uso il noi se sto parlando di qualcosa che comprende me e i lettori, è la scelta più logica. Si possono usare tutti i pronomi, basta cercare di usare quello con cui ci troviamo (ecco il noi) meglio.

  25. è una domanda che spesso mi sono posto anch’io.. credo il tu tenda a facilitare un rapporto più diretto con i lettori, mentre il voi mantenga un’aria più professionale al blog

  26. Dato che ho aperto da poco il mio blog, mi son posto da subito questa domanda.
    Ho deciso di usare il “tu” perché, secondo me, contribuisce a far concentrare di più il lettore facendolo sentire più al centro dell’articolo.

    Spesso mi capita di leggere libri in cui si utilizza il “tu” e sinceramente aumentano la mia attenzione verso le righe che sto leggendo.

    Faccio un esempio. Una frase del tipo “dovete ottimizzare i vostri css” potrebbe suonare come “gli altri dovrebbero … ma i miei css probabilmente vanno bene così come sono”. Con una frase del tipo “devi ottimizzare i tuoi css”, secondo me, il lettore sarebbe un po’ più disposto a rivedere i suoi css.

    Questo è il raggionamento he mi ha portato a scegliere di usare il “tu”. Non so… forse funziona solo con me! :-)

    Cia Fabio. I tuoi articoli offrono sempre ottime riflessioni!

  27. Avendo studiato un po di copiwriting ho deciso di usare sempre il “tu” nel mio blog.
    Questa mia scelta non vuole assolutamente mancare di rispetto i miei lettori, anzi penso che facendo così rafforza di più il mio rapporto con loro.
    Per carità, se a qualcuno infastidisce questo mio modo di scrivere è libero di scegliere…
    Comunque bisogna precisare una cosa.
    A quanto pare chi ha lasciato le risposte a questo articolo sono persone con una certa esperienza da blogger, quindi nella lettura di un articolo vengono analizzati più criteri, per esempio oltre il contenuto anche il modo come viene scritto (con il tu o con il voi), insomma leggono con un occhio diverso.
    Ma se pensiamo al lettore medio non ci fa nemmeno caso a queste cose, a lui interessa il contenuto e basta.
    Quindi secondo le statistiche, usando il “tu” fa scattare un meccanismo di interagire tra te e il tuo lettore, o i vostri lettori ;-)
    Per questo io continuerò ad usare sempre il “tu”

    ps. complimenti Fabio per il blog, ho trovato un bel po di articoli interessanti.

  28. Personalmente preferisco l’uso del “tu”. Chi naviga sul web lo fa da solo, rivolgermi a un lettore in qualunque altra forma mi mette un po’ a disagio. Certo, potrebbero esserci più persone collegate simultaneamente… ma questo non implica che siano in relazione tra loro (sarebbe anzi ben strano se lo fossero).
    Un post, in fondo, è un modo per fare quattro chiacchiere… se ciò accade in modo diretto è più probabile che si crei una forma di empatia col lettore. Credo. Certo, non ci scommetterei. Ciao!

  29. Nei siti che realizzo utilizzo il ‘tu’ nei blog, e il ‘voi’ nei siti aziendali, lo tovo più opportuno.

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