Il traffico organico varia, senza che il posizionamento subisca alcun cambiamento. Vale a dire: più o meno gente arriva al tuo sito o blog tramite Google, senza che sia cambiato nulla senza che tu sia diventato primo o ultimo in SERP.
In questo post voglio spiegarti uno dei principali motivi per cui questo accade, ossia la stagionalità delle parole chiave, o stagionalità delle keyword, se sei più comodo utilizzando un linguaggio internazionale.
Nel tempo in tanti, sia con alcuni commenti che con email, mi hanno chiesto il motivo di queste oscillazioni di traffico.
Stagionalità delle keyword (e delle ricerche): cos’è
Le ricerche che gli utenti fanno su Google non sono sempre le stesse e costanti durante l’anno: in alcuni periodi, mesi o in occasione di particolari ricorrenze molte ricerche aumentano o diminuiscono sensibilmente: molti utenti cercano una determinata cosa in un determinato periodo dell’anno, ma anche in archi di tempo diversi.
In questo modo, sebbene non vi siano delle oscillazioni significative nel posizionamento, le visite crescono o calano, creando confusione, specie quando la stagionalità non è ben chiara a chi gestisce il sito o blog.
Alcuni esempi mi aiuteranno a farti capire per bene cosa intendo.
Esempi
Partiamo da uno degli esempi più classici, una situazione chiara che non lascia dubbi: poniamo il caso tu abbia un ecommerce di abbigliamento, all’interno del quale vendi sia cappotti invernali che costumi estivi ed hai raggiunto un ottimo posizionamento sia per la parola chiave ipotetica “cappotti” che per “costumi da mare“.
Appare evidente che le visite alle pagine relative ai cappotti arriveranno quando c’è freddo o quando il freddo sta per arrivare, allo stesso modo in primavera ed estate arriveranno visite alle pagine relative ai costumi: quindi in diverse stagioni, in diversi periodi dell’anno.
Molto semplice: nessuno cerca costumi in piano inverno e cappotti d’estate (salvo specifiche e sporadiche esigenze): sebbene il posizionamento durante l’anno non varia, è inevitabile prevedere un flusso di visitatori da motore di ricerca.
Quello che abbiamo visto è un esempio davvero semplice da capire, per capire il fenomeno. Tuttavia la stagionalità non sempre è così palese.
Nella mia esperienza, posso raccontarti di aver osservato cali e crescite che solo dopo un’attenta analisi ho capito essere dovute alla stagionalità delle parole chiave.
Ad esempio se scrivi un articolo sui migliori frutti da mangiare, teoricamente non ti aspetti cali o crescite durante l’anno: la frutta è sempre disponibile. In realtà invece, la gente cerca questo genere di informazioni prevalentemente in estate, dunque è prevedibile che proprio nei mesi estivi quell’articolo riceva la maggior parte delle visite.
Inoltre bisogna sempre osservare i “posizionamenti secondari“: quasi sempre un contenuto infatti non si posiziona per una singola parola chiave, a seconda del testo ed altri fattori, può concorrere per un pattern più o meno ampio.
Rimanendo nel contesto dell’esempio della frutta, ad esempio il tuo post può posizionarsi meglio per key relative alla pesca (frutto): in questo caso le visite saranno concentrate tra luglio ed agosto, i mesi in cui questo frutto è maggiormente disponibile.
Prendi questi esempi per quello che sono: strumenti per far passare un concetto. Ragiona su quanto detto ed osservato, cerca di capire quali sono le keyword per le quali competi e quale può essere il legame con la stagionalità.
Come dicevo prima la cadenza può non essere annuale: pensa alle olimpiadi ed ai mondiali di calcio: entrambi si disputano ogni 4 anni, quindi i picchi saranno proprio con questa cadenza.
Sfruttare a proprio vantaggio la stagionalità delle parole chiave
Una volta capito il concetto di stagionalità delle parole chiave, è importante capire come sfruttarlo a proprio vantaggio, nell’elaborazione di un piano editoriale o semplicemente nello stillare la lista di parole chiave su cui lavorare per migliorare il posizionamento.
Quando ottimizzi un contenuto ed in generale fai tutte le attività legate alla SEO, saprai bene che mediamente i risultati cominciano ad arrivare dopo almeno un mese.
Il mio consiglio è quello di sfruttare questo tempo per lavorare sulle parole chiave prima che sia “la loro stagione”, in modo da arrivare preparati (leggasi: posizionati) quando arriverà il grande traffico, per intercettare le richieste e fare affluire utenti al sito o blog.
Conclusioni
Come è evidente, ha senso essere posizionati per la parola “cappotti” in inverno e “costumi da mare” in estate: il contrario non porta visite e conversioni!
Tra gli strumenti che ti consentono di osservare la stagionalità ti segnalo Google Trends, il keyword planner di Google AdWords e SEOZoom.
Se hai domande o considerazioni, non esitare e lascia subito un commento!